venerdì 29 marzo 2013

La ragazza delle Arance di Jostein Gaarder - Recensione

La vita di Georg, tranquillo quindicenne norvegese,  cambia il giorno in cui trova, nascosta in quello che era stato il suo passeggino da bambino, una lettera a lui indirizzata e scritta da suo padre, morto undici anni prima.  Attraverso le parole che il padre malato gli scrive sapendo di non avere più molto tempo da passare con lui, Georg conosce e scopre un Jan Olav giovane studente di medicina, innamorato di una sconosciuta accidentalmente urtata su un tram. Il padre così, a distanza di anni, rende partecipe suo figlio della storia d’amore che ha vissuto con la “ragazza delle arance”, narrandogli episodi e condividendo con lui emozioni che, a sua insaputa, lo riguardano da vicino. Nasce quindi, nonostante l’assenza fisica di Jan Olav, una complicità tra i due, fatta di ricordi accantonati e ritrovati, di notti passate su una terrazza a guardare le stelle e di nuove domande importanti a cui solo alla fine della storia si troverà una risposta.

Una lettura sussurrata, scritta con parole semplici di padre e figlio in tempi diversi, commovente ma non straziante, quasi a non voler dare l’importanza che meritano i temi che tocca. Un libro che ogni genitore ed ogni figlio dovrebbe leggere, perché ci fa rendere conto che a volte non diamo abbastanza valore al tempo che abbiamo a nostra disposizione.


a cura di Valentina Perelli

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