venerdì 29 marzo 2013

Venuto al Mondo di Margaret Mazzantini - Recensione


Una telefonata irrompe nella quotidianità di Gemma, compagna di vita di Giuliano e madre di Pietro, facendole fare un salto indietro nel tempo di sedici anni. La riporta alle Olimpiadi invernali del 1984 in Jugoslavia e quindi all’ amore viscerale ed irrefrenabile della sua vita, Diego, fotografo di pozzanghere. E’ da qui che inizia la storia di un amore imperfetto ma totale, di una maternità che è più forte di un destino  avverso, di una nuca da cui inizia una vita e per cui ne finisce un’altra. Lo scenario è quello di una Sarajevo devastata da una guerra che uccide e di una Roma che offre riparo dall’orrore. Orrore che non riesce ad essere dimenticato da chi lo ha vissuto e che è sempre presente nelle fotografie di Diego, nelle poesie di Gojko e nei ricordi di Gemma.

Margaret Mazzantini attraverso le sue parole ci fa innamorare, commuovere, soffrire e sperare.

Un romanzo forte ed intenso, che grava sul cuore affiancando amore ed odio, a volte così vicini da sembrare un sentimento unico e da farci credere che, incredibilmente, dall’odio può nascere anche l’amore. 

a cura di Valentina Perelli

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