Una telefonata irrompe nella quotidianità di Gemma, compagna
di vita di Giuliano e madre di Pietro, facendole fare un salto indietro nel
tempo di sedici anni. La riporta alle Olimpiadi invernali del 1984 in
Jugoslavia e quindi all’ amore viscerale ed irrefrenabile della sua vita,
Diego, fotografo di pozzanghere. E’ da qui che inizia la storia di un amore
imperfetto ma totale, di una maternità che è più forte di un destino avverso, di una nuca da cui inizia una vita e per
cui ne finisce un’altra. Lo scenario è quello di una Sarajevo devastata da una
guerra che uccide e di una Roma che offre riparo dall’orrore. Orrore che non
riesce ad essere dimenticato da chi lo ha vissuto e che è sempre presente nelle
fotografie di Diego, nelle poesie di Gojko e nei ricordi di Gemma.
Un romanzo forte ed intenso, che grava sul cuore affiancando
amore ed odio, a volte così vicini da sembrare un sentimento unico e da farci credere
che, incredibilmente, dall’odio può nascere anche l’amore.
a cura di Valentina Perelli
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