lunedì 28 luglio 2014

Notarelle Casoriane - In uscita a Marzo 2016

Notarelle Casoriane

“Abbiamo la responsabilità di mantenere vivo il passato dal quale 
veniamo. È allo stesso tempo nostro Padre e nostro figlio”

Carlos Fuentes

"Il nostro territorio è ricco di fonti monumentali e documentarie che attendono solo di essere valorizzate e protette; è pur vero che di tanto in tanto sono state esplorate e studiate, ma poco è stato fatto e molto si potrebbe, anzi, si dovrebbe fare. Casoria, come tante altre città italiane, custodisce tanti piccoli grandi tesori che purtroppo gran parte dei suoi stessi abitanti non conosce. Anche se siamo tutti d’accordo sul fatto che conoscere i punti nodali del passato sia indispensabile per comprendere il presente e soprattutto per progettare il futuro, l’indifferenza verso il vissuto delle precedenti generazioni, o, addirittura, il rifiuto del passato, hanno a lungo caratterizzato l’atteggiamento di molti, sia adulti che giovani." Vittoria Caso (Tratto dalla Prefazione del libro)

Raccogliere la storia antica narrarla, porta con sè qualcosa di misterioso e di atemporale. Viviamo in un luogo di grande possibilità evocativa e con una storia seducente, una solida storia che non tutti conosciamo o che conosciamo superficialmente. Queste mie “notarelle casoriane” prendono corpo da un’idea che sottoposi al mio amico e giornalista Paolo Borzillo nel 2010, quando era direttore de “L’Altrolato”. Credo sia stato tra i primi a volere inserire in un giornale che produceva un serio giornalismo politico “open source”, una serie di articoli di cultura e storia locale. D’altronde Paolo Borzillo ha lavorato con la macchina da scrivere e sa cos'è una proto, egli è un “giornalista, giornalista”, proprio come racconta il film “Fort Apasch”, professionale e intuitivo. L’ obiettivo era semplice: portare nelle case dei nostri concittadini 
la storia locale, la nostra storia. (Tratto dal Prologo dell'autore Nunziante Rusciano)

Per prenotare il libro scrivere a: mentesuggesostanza@gmail.com




mercoledì 23 luglio 2014

Poesie Scelte di Ruben Dario - Ebook

Felix Rubén García Sarmiento nasce a Metapa il 18 gennaio 1867, dipartimento di Metagalpa (Nicaragua), da Rosa Sarmiento e Manuel García. Apprende per proprio conto a leggere e scrivere e frequenta la scuola pubblica come un "enfant prodige". Entra nel Collegio dei Gesuiti, in León, dove si dedica soprattutto allo studio del latino e alla lettura dei classici. Compie i suoi primi tentativi poetici scrivendo componimenti per la settimana santa.
Dopo numerose esperienze in Europa e la conoscenza di molti poeti che lo influenzeranno, nel 1915 torna in Centro-America, gravemente malato e muore a León il 6 febbraio 1916, dopo essere stato sottoposto ad un disperato intervento chirurgico.

Poetica

Per la formazione di poetica Rubén Darío è stato determinante l'influenza della poesia francese. In primo luogo, i romantici, e soprattutto Victor Hugo. Più tardi, e con decisione, arriva l'influenza di Parnassiani Théophile Gautier, Catulle Mendes e José María de Heredia. Infine, quello che finisce per definire l'estetica è la sua ammirazione per Dariana simbolisti, e tra di loro, sopra tutti gli altri, Paul Verlaine. Questo non significa che la letteratura in lingua spagnola non ha importanza nel suo lavoro, come Núñez e Becquer. Darío ha scritto tre libri e un gran numero di poesie sciolti che costituiscono ciò che è stato chiamato la sua "preistoria letteraria", formata da epistole, poesie, abrojos, in cui è evidente l'influenza che la poesia spagnola ha avuto su di lui. L'erotismo è uno dei temi principali della sua poesia, e tutti gli altri temi sono come subordinati ad essi, la sua poesia inoltre è caratterizzata da una sorta di mancanza di idealismo letterario e amoroso.Strettamente legato al tema dell'erotismo è l'uso di ambientazioni esotiche, lontane nello spazio e nel tempo. La ricerca di esotismo è generalmente interpretata dai poeti modernisti come un atteggiamento di rifiuto della realtà pacifica in cui vivono. In generale, la poesia di Darío esclude l'attualità dei paesi in cui visse e si concentra su scenari remoti, tra questi scenari troviamo spesso la Grecia antica, terra mitologica, le sue poesie sono spesso popolate da fauni, centauri ed esseri silvani, bucolici. C'è un prepopnderanza per l'esperienza sensoriale, ma la sua opera è anche pregna di riflessioni esistenzialiste. Ci troviamo di fronte ad un poeta istrionico che sa trasmettere tutta la gamma delle emozioni umane, lasciando sui sensi tutta un velo di indeterminata potenza.

L'ebook contiene anche il testo in lingua.

Indice delle Poesie:

Divagaciones\Divagazioni
Thanatos\Thanatos
Vesperal\Vespertino
Yopersigo una forma...\Io perseguo una forma...
Nocturno\Notturno
Nocturno II\Notturno II
Melancolià\Melancolia
Tristemente, muy tristemente\Tristemente, molto tristemente
Para la misma\Per la stessa
Tarde del Tropico\Sera del Tropico
Ite, Missa Est\Ite, Missa Est


 

Formato
(Insieme all'ebook si riceverà gratuitamente il modulo per diventare associato, qualora non lo si fosse già)

martedì 22 luglio 2014

Alleluia. Il Catechismo della Dianus - Ebook Gratuito

Proponiamo in questo libro il testo dell'Hallelujah di Bataille, per la prima volta separato da quello de "Le Coupable", pubblicato nel 1961, questi due testi infatti erano stati scritti insieme nello stesso periodo, quando George Bataille era a Vezelay, esso è un poema d'amore scritto per Diane Koutchoubey, una principessa tartara che Bataille conobbe in questo luogo, nel 1943, dove viveva in una casa austera e parca, priva di ogni comfort moderno con Denise Rollin ed il suo bambino di 4 anni, e l'incontro con Diane avviene proprio nel momento in cui il rapporto con Denise è in crisi. Diane aveva 23 anni e aveva letto su consiglio si alcuni amici "L'Esperienza Interiore", e ne era rimasta affascinata alquanto. L'Alleluia, il Catechismo della Dianus si pone in questo contesto come un viaggio fisico e spirituale di iniziazione per una ragazza nobile trasportata verso l'osceno e il vergognoso.

[...]

La morale più difficile è quella nella quale il lettore, accompagnato dall'autore come Virgilio da Dante nel suo pellegrinaggio all'inferno, è abbandonato al bordo dell'abisso: è la che Bataille lo avverte che dovrà continuare il suo cammino da solo, poiché varcata quella soglia, questo libro non gli servirà più a niente. La scena finale - un notturno privo di Dei -, ugualmente desolato e pieno di promesse: "Non so se dovrai piangere o ridere, scoprendo nel cielo le tue innominabili sorelle", mostra, come mai era captato, la morale batailliana in tutta la sua portata cosmogonica.


 

Gratuito solo per i soci, i quali possono contattarci e richiedere la loro copia.

lunedì 14 luglio 2014

Poesie Scelte di Delmira Agustini - Ebook

Delmira Agustini (Montevideo, 24 ottobre 1886 – Montevideo, 6 luglio 1914) è stata una poetessa e femminista uruguaiana, considerata una delle più importanti nella letteratura latino-americana del XX secolo. Delmira Agustini nacque a Montevideo nel 1886, fu una bambina di intelligenza precoce e mostrò subito una vocazione, fin da ragazzina, per la composizione poetica.

Iniziò a pubblicare non ancora ventenne e si sposò con un matrimonio di alta società, che purtroppo si dimostrò problematico. Divorziò subito dopo pochi mesi, ma fu uccisa nel 1914 dal marito, che in seguito si suicidò.

L’Uruguay, attraverso la figura di Delmira Agustini, apporta nuova linfa al contesto letterario ispanoamericano, è il paese dove si ravvisano i primi palesi tratti erotici nella poesia femminile. E’ qui che si rende possibile quel substrato culturale, contraddittorio ma permeabile, affinché un personaggio come lei prenda consistenza. Icona di progresso, emancipazione ed indipendenza, nondimeno femminile, fragile e sensibile; è considerata una delle più straordinarie voci tra le donne e non solo della modernità latinoamericana. 
Ruben Dario dice di lei: “Tra quante donne oggi scrivono in versi, nessuna mi ha impressionato nello spirito come Delmira Agustini, per la sua anima senza veli ed il suo cuore in fiore. E’ la prima volta che compare in lingua spagnola un’anima femminile nell’orgoglio della verità della sua innocenza e del suo amore, per non essere Santa Teresa, nella sua esaltazione divina”.

 


Formato

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martedì 8 luglio 2014

Alma Desnuda. Poesie di Alfonsina Storni - Ebook

La poesia della Storni racchiude in sé tutte le ansie, le ingratitudine le insoddisfazioni dell'essere donna, temi fondamentali della sua poetica sono l'amore, la delusione e la morte. All'interno dei suoi scritti possiamo ritrovare anche il desiderio sessuale, ma espresso mai in modo esplicito, il suo stile è sobrio, poco emotivo, molto intellettuale, si discosta da quella che era stata la "poesia femminile" fino ad allora, la storni è un'artista vera, che sviluppa la sua poesia da un romanticismo fine e delicato fino al più sottile simbolismo, acquista un sensibilità molto complessa e quasi criptica. Il romanticismo iniziale della storni dipende sicuramente dalla sua disposizioe d'animo e dall'epoca in cui ella visse, alle soglie del modernismo, ma a differenza di coloro che la precedettero ella non rifugge la realtà che la circonda rifugiandosi in un mondo fittizio, ma la affronta pur sapendo che non potrà mai cambiare il corso degli eventi, in effetti la sua poesia è quasi priva di qualsiasi momento o situazione malinconica o sdolcinata. E proprio da questo scontro con la realtà nasce la sua poesia, si immerge nella realtà per provare quel senso di disinganno, il quale genera un dolce dolore. È questo il «dulcedaño», un male dolce perché ha ancora i fiori della vita. La realtà, che ad Alfonsina si rivela nuda, priva di possibili illusioni, distruttrice del sogno, ancora non le toglie, tuttavia, la facoltà di sognare. Nasce, così, il sogno ogni giorno, per essere ad ogni istante distrutto, ma per rimanere nel ricordo più dolce, più tenero dopo ogni delusione. Come la natura, la donna si rinnova eternamente. Essa sente rinascere in sé, dopo ogni distruzione, l'amore e gli va incontro, senza mai ricordare il male sofferto, anche se sa che va incontro nuovamente alla rovina.

La vita di Alfonsina si conclude tristemente, il male che la divorava non le permetteva più di scrivere, di sublimare le sue sofferenze, così con un atto volontario quasi annunciato molti anni prima nel titolo di una sua poesia "Voy a Dormir", pone fine alla sua lenta agonia.

Indice Poesie:

Alma desnuda\Anima Nuda
Dolor\Dolore
Languidez\Languidezza
Este Libro\Questo Libro
Indolencia\Indolenza
La Caricia Perdida\La Carezza Perduta
Lo Inacabable\L’Interminabile
Palabras a Mì Madre\Parole per Mia Madre
Paisaje de Amor Muerto\Paesaggio di Amor Morto
¡Ven, Dolor!\Vieni, Dolore


 


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giovedì 26 giugno 2014

Voci di Antonio Porchia - Ebook Gratuito

Unica opera di Antonio Porchia, Voci è stata tradotta in tantissime lingue e molto apprezzata da intellettuali del calibro di Breton, J.L. Borges, Henry Miller ed altri. Una raccolta di aforismi da cui si sprigiona una forte carica introspettiva, che mi ha spinto a leggere e tradurre con grande intensità queste schegge di "illuminazione". Mi è sembrato quasi di galleggiare in una sorta di mare scuro, sferzato da improvvisi lampi di lucida visione, che mi hanno lasciato intravedere gli abissi sacri di una mente affine.

Antonio Porchia nasce il 13 novembre del 1885 in Calabria ma ben presto, nel 1900 rimane orfano di padre, e la madre, come molti in quel periodo, decise di emigrare con i suoi 7 figli in Argentina. Si imbarcano sul piroscafo "Bulgaria" a Napoli e al termine di un viaggio avventuroso arrivano a Buenos Aires. Vivono nel quartiere Barracas in una modesta casa che poi col tempo riescono ad ampliare grazie ad Antonio che passa da un lavoro all'altro pur di aiutare a sostentare la famiglia. Sviluppa una coscienza sociale e milita nel FORA (Federazione Regionale Operaia Argentina) e collabora alla rivista di sinistra chiamata "La Fragua".  Prende poi parte con alcuni amici artisti all'Associazione di Arti e Lettere "Impulso". Nel 1936, quando ormai i fratelli sono grandi ed in grado di badare a se stessi, và a vivere da solo a via San Isidro, dove si dedica alla cura del suo giardino e all'accoglienza dei suoi amici artisti, di cui alcuni diverranno anche famosi, che gli regalano i proprio quadri. Ma le difficoltà economiche lo costringono a vendere la casa per prendersene una più modesta. Molti gli suggeriscono di vendere qualcuno di quei quadri per fare fronte alla non facile situazione economica, ma Antonio dice di non poter privarsi di quelli che erano stati Doni.




Disponibile gratuitamente in formato PDF ed EPUB.

martedì 10 giugno 2014

Sans Délire. Poesie Scelte di Raymond Queneau - Ebook Gratuito

Raymond Queneau (1903-1976), di Le Havre, laureato in filosofia, si occupò di matematica, linguistica, storia e psicoanalisi.
Nel 1927 si accostò al movimento surrealista, condividendone la curiosità per i giochi del linguaggio, ma se ne allontanò nel 1929, dopo la rottura con Breton. Esordì con il romanzo Le chiendent (La gramigna, 1933), cui seguirono Odile (1937), Pierrot mon ami (Pierrot amico mio, 1942) e i versi di Petite cosmogonie portative (Piccola cosmogonia portatile, 1951). Queneau prende di mira le convenzioni della lingua letteraria, contrapponendovi la libertà del linguaggio parlato. La disarticolazione della sintassi e l’introduzione di vocaboli popolari, tratti dall’argot o del tutto inventati, accanto al recupero delle forme più solenni della retorica, generano un irresistibile umorismo, nel quale Queneau dispiega inesauribile verve e straordinario virtuosismo tecnico. Il racconto procede in modo bizzarro e in apparenza strampalato, richiamando l’attenzione del lettore sui meccanismi più che sull’oggetto della narrazione. Se in alcune opere (Exercices de styles, Esercizi di stile, 1947) prevale nettamente lo spericolato gioco linguistico, in altre soprattutto in quelle mature come Zazie dans le métro (Zazie nel metro, 1959); Le dimanche de la vie (La domenica della vita, 1952); Les fleurs bleues (I fiori blu, 1965), forse il suo capolavoro; e Le vol d’Icare (Icaro involato, 1975) Queneau non distrugge del tutto la finzione narrativa. Da questi romanzi è evidente che la sua opera non è solo vistosa esplorazione verbale e formale, emerge un singolare universo immaginario, malinconico e insieme grottesco. In grigie periferie urbane vagano esseri ingenui e mediocri, a tratti capaci di comunicazione, più spesso respinti in una solitudine venata di pacato pessimismo.
Ironia e pathos, realtà e sogno, comico e tragico convivono mirabilmente in un’opera di grande ricchezza, senza dubbio una delle più interessanti e significative della letteratura francese del secondo dopoguerra.



Disponibile gratuitamente in formato PDF ed EPUB.

lunedì 19 maggio 2014

Obitorio e altre poesie di Gottfried Benn - Ebook Gratuito

Assurdo e la fine ovunque intorno all'orlo.

Figlio di un pastore protestante, Gottfried Benn, abbandonò presto lo studio della teologia per dedicarsi alla medicina presso l’accademia militare di Berlino dove si laureò nel 1910. Esordì nella letteratura pubblicando nel 1912 la raccolta di poesie espressioniste Morgue e altre poesie, ambientata prevalentemente nei padiglioni di un ospedale e fitta di immagini macabre e mortuarie. L'opera destò un certo scandalo e proiettò Benn negli ambienti letterari della Berlino degli anni '10. Il dottor Benn entrò in contatto con gli artisti del gruppo Die Brücke ed iniziò un'avventura sentimentale con la poetessa ebrea Else Lasker-Schüler.

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Disponibile gratuitamente in formato PDF ed EPUB.

giovedì 15 maggio 2014

Mancamento Radiale. Poesie Scelte di Andrea Zanzotto - Ebook Gratuito

Zanzotto è uno dei massimi esponenti della poesia del novecento, così come Ungaretti assiste alle Guerre Mondiali, esperienza che segna profondamente la sua poetica così com'era successo al poeta milanese. Zanzotto definisce la sua poetica come "mancamento radiale", ovvero una poesia in cui il soggetto è collocato nel punto centrale di una continua sfasatura che coinvolge l'assetto del mondo, così come in Lacan ritroviamo la tematica della propria soggettività e la questione dell'Altro, una problematica che lo porta progressivamente alla disgregazione della realtà e dell'Io, operata attraverso l'arbitrarietà stessa del linguaggio, il significante non è collegato più al significato, ma è esso stesso produttore di senso.La realtà disgregata è un reale insopportabile, una pulsione continua verso il paradosso, quasi a dire che l linguaggio è per l'essere l'unico vero trauma. L'Io perde la sua centralità,e viene soppiantato dal linguaggio, denso di significanti, che non essendo collegati ad un senso, non fanno altro che sviluppare questa vacuità all'infinito:

Mi sono messo di mezzo a questo movimento-mancamento radiale
ahi il primo brivido del salire, del capire,
partono in ordine, sfidano: ecco tutto...





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sabato 3 maggio 2014

La Crudele Pratica dell'Arte - Ebook Gratuito


Questo testo di Georges Bataille, filosofo e scrittore particolarmente amato dalla nostra redazione, è comparso per la prima volta in Médicine de France, nel giugno1949 con titolo "L'Art, exercise de la cruauté", e poi ristampato nelle sue Oeuvres Complètes, vol. XI, Paris: Gallimard, 1988. La versione da cui viene questa traduzione è quella inglese reperibile qui.

Bataille è il filosofo dell'informe, del sacrificio, dello scarto, delle sensazioni viscerali ed affronta in questo saggio il tema della crudeltà, nell'arte quanto nella vita, come possibilità di trovare un varco nella vita di tutti i giorni, un varco verso una sensazione di rapimento che ci dà una forte sensazione di piacere, un salto al di là della coltre intorpidita di una vita abitudinaria. Ma si tratta di una trappola, una trappola duplice, da cui forse non possiamo mai sfuggire, se non forse per un attimo, l'attimo puro del rapimento.



Disponibile gratuitamente in formato EPUB.

mercoledì 16 aprile 2014

Io Sono il Perlustrato. Poesie di Paul Celan - Ebook Gratuito

La Poesia, Signore e Signori: questa patente d’infinito data a quanto è pura mortalità e vanità! Paul Celan 

In questi versi c'è tutta la poetica di Celan, poeta rumeno di origini ebree, esiliato dalla sua terra, costretto a scrivere in una lingua non sua, storia simile ad un altro influente personaggio del '900, Emil Cioran, altro esule fantasmagorico di una terra troppo martoriata. Celan è il poeta dell'impossibilità dell'espressione di un contenuto, della non-parola, del senso svuotato, di un qualcosa di Tragico che sottende all'Essere, ma che non può essere nominato, anzi non riesce esso stesso a trovarsi un nome, e la sua vita e la sua poesia sono indissolubilmente legate, dato che la sua esperienza umana si concluderà con una tragedia personale, il suicidio, quindi il silenzio del nulla imperscrutabile. In ebraico la parola che indica il nome è "Davar", che allo stesso tempo indica la "cosa", quindi soggetto ed oggetto, il poeta maestro di parole è un veggente che crea. Da queste prime righe si può comprendere come la questione dell'identità sia nella poesia di Celan un tema principale, Atemkristall (Cristallo di respiro) d'altronde è forse la sua opera più complessa, ed è proprio basata su un dialogo tra un Io e un Tu non meglio precisati. La realtà per il poeta non è data a priori, essa va piuttosto conquistata a tastoni, con la fatica delle mani. La poesia si pone al servizio di tale missione, essa ambisce a conquistarsi realtà di fronte ai capricci dell'assurdo, ed offre riparo, identità e senso di fronte alle torsioni surreali della storia. Anche in virtú di ciò il poeta afferma di non scorgere differenza di principio tra un poema e una stretta di mani. Il silenzio è da lui (il poeta) ricercato come humus primigenio che precedendo la parola ed il movimento è il terreno ideale per aprirsi a-limite, la poesia così prende vita in forma autonoma, e il poeta diviene un mezzo per trasmettere questo suono:

Io non ho nome. (Marcisce nella palude umana). 
Io non ho nome e solo quest’una mano. 
(L’altra giace dal nome – essa germoglia, germoglia. 
Con cento dita germoglia: il nome marcisce e marcisce).


Delimitare il limite del dicibile, stabilire un confine porta però con sé anche una possibilità di trasgredirlo. Ma il salto oltreconfine non sarà logico né progressivo, sarà improvviso e assurdo. Celan smembra il linguaggio, lo rarefa, lo riaddensifica, è un chirurgo, il corpo è l’essere, il sangue la parola, lo rende simile ad uno spartito musicale, con fughe ed armonia disarmoniche, in modo da ottenere quell'analogia tra silenzio-musica-parola.

Vieni fino a noi sulle mani 
Chi è solo con la lampada 
Ha solo la mano per leggerci dentro 

Con questo invito finale richiamiamo alla memoria di tutti ciò che in fondo Celan ci ha lasciato in eredità: lo spasimo del reale identificato dalle parole che lotta ogni singolo istante con il vuoto insensato dell’universo.



Disponibile gratuitamente in formato PDF. (a breve anche in epub)

mercoledì 9 aprile 2014

45 Lezioni sul Vuoto di Vittorio Baccelli - Ebook Gratuito

Oggi vogliamo condividere con voi questo opuscolo davvero sui generis, una raccolta di Koan modernizzati dal cuore buono e dall'intelletto acuto di Vittorio Baccelli.

Lezione 3.

Kerouac interroga Ginsberg sull’essenza della conoscenza, Ginsberg risponde: “Qual è il prezzo dell’hascisc a Londra?”


Mailartista presente negli anni d’oro della Mail Art (arte postale), attivo a partire dagli anni settanta, aderì al movimento beat C.13 e diresse vari fogli underground (Fuck e La rivolta degli straccioni). È autore di Mail art terzo millennio e Luther Blissett dossier (entrambe pubblicazioni auto-edite artigianalmente nel 1997 all'interno del millennium project) e coordinatore del progetto multimediale luther blissett eXperience lanciato nel 2000. Nello stesso anno divenne noto agli appassionati del genere fantastico con le Storie di fine millennio (Prospettiva Editrice). È vincitore del premio Fantascienza e dintorni - 2004. Dal 2004 è presidente dell’associazione letteraria Cesare Viviani. Di lui il critico letterario del gruppo editoriale Monti (La nazione, Il resto del carlino, Il Giorno) ha scritto: "Quello percorso da Vittorio Baccelli è un territorio vasto come la letteratura. Da Platone a Pascoli, da Verne a Welles, da Berto a Calvino si tratta dell'ineffabile contrada di coloro che hanno voluto immaginare il radicale mutamento delle regole naturali della vita e della morte. Alcuni hanno praticato tale fantasia soltanto in una occasione, altri invece per tutta la vita, producendo libri su libri, fantasie a catena e scatenando le risorse più rischiose tra il meraviglioso e l'inverosimile. Continua su wikipedia.



Disponibile gratuitamente in formato PDF ed EPUB.

martedì 1 aprile 2014

Presentazione del libro: Divagazioni sul Pergolesi, a cura di Mente Sugge Sostanza

Video di Presentazione del Libro Divagazioni sul Pergolesi, a cura di Mente Sugge Sostanza 

sabato 29 marzo 2014

L'Annegato di Aleksandr Sergeevič Puškin - Poesia



L'Annegato  

di   
Aleksandr Sergeevič Puškin

I bambini corrono nell'isba,
Chiamando il padre, colando sudore:
"Padre, padre! vieni -- c'è un
Uomo morto intrappolato nella nostra rete."
"Quanta immaginazione..."
Brontolava quel padre stanco,
"Che immaginazione hanno questi diavoletti!
Un morto, sul serio! ah ah ah...

"Bene... la corte potrebbe dare grane -
Cosa potrei dire davanti al giudice?
Hei voi mocciosi, andate dalla mamma
Prendete il mio cappotto; sarà meglio andare...
Fatemi vedere, dove?" -- "Proprio li, Papà, più avanti!"
Sulla sabbia dove la rete 
giaceva sciolta, il padre contadino
Vide quel cadavere reale

Orrendamente alterato, mostruoso, spaventoso,
Blu e completamente gonfio...
Aveva pescato durante la tempesta,
O si era suicidato?
Era un ubriacone disattento,
O un monaco in cerca di una sirena,
O un mercante, aggredito 
da qualche bandito, rapinato e gettato in acqua?

Al contadino, poco importa!
Veloce: afferra i capelli del morto,
Ne trascina il corpo verso l'acqua,
Si guarda intorno: non v'è nessuno:
Bene... sollevato dalla preoccupazione
Infila il remo con difficoltà
Mentre il poveraccio riprende il suo viaggio
Giù per il fiume verso la tomba e la croce.

A lungo il morto come un vivo
Oscillava tra le onde in mezzo alla schiuma...
Scontroso mentre lo guardava sparire,
Il nostro contadino ben presto s'avviò verso casa.
"Venite cuccioli! andiamo, non allontanatevi.
Ognuno avrà il proprio panino.
Ma ricordate: non appena parlate - 
vi sculaccio, uno per uno."

Il cielo divenne buio e tempestoso.
Alto il fiume scorreva in penombra.
Nella camera del contadino
Ora la torcia non ardeva più.
I bambini a letto, la moglie anche,
Egli giace ascoltando la pioggia...
Bang! ode all'improvviso qualcuno in arrivo
che bussa sul battente della finestra.

"Che..." -- "Mi lasci entrare, signore!"
"Maledizione, avete trovato il tempo di muovervi!
Ebbene, qual'è, il vostro problema?
Lasciarvi entrare? è buio in casa,
buio e siamo in molti... Che flagello che siete!
Dove dovrei mettervi, nella mia branda..."
Lentamente, con fare pigro,
Aprì la finestra e - cosa?

Attraverso le nuvole la luna si mostrava...
Ebbene? l'uomo nudo era lì,
L'acqua scorreva attraverso i suoi capelli
Gli occhi spalancati, lo sguardo fisso;
L'orrendo corpo intorpidito,
Le braccia deboli penzoloni, esili;
Granchi e cancri, neri e sanguinolenti,
Risucchiati nella pelle gonfia.

Appena il contadinò spalancò la finestra
(Riconosciuto il visitatore)
del tutto inorridito riuscì a biascicare
"Maledetto!" e cominciò ad ansimare.
Fremeva, il terribile caos
Tutta la notte s'agitò nel suo cervello,
mentre il bussare scosse la casa
dal cancello alla finestra.

La gente racconta una cosa terribile:
Ogni anno il contadino, si dice,
Aspetti col peggiore dell'umorismo
Il giorno dell'arrivo del suo visitatore;
Quando la tempesta aumenta,
La notte porta un uragano -
E l'annegato bussa, incessantemente,
dalle porte alla finestre.

martedì 18 marzo 2014

La Piedra de la Locura - Poesie Scelte di Alejandra Pizarnik - Ebook Gratuito

Nata nel 1936 a Avellaneda, vicino a Buenos Aires, di origine ebraica, morì suicida nel 1972. Studiò lettere, filosofia e arte;
Visse per un certo periodo a Parigi, collaborando a “Les lettres nouvelles” e a “Nouvelle revue francaise”. Il suo esordio letterario risale al 1955 con La tierra mas ajena (poi ripudiato), ma è con La ùltima inocencia (1956) e Las aventuras perdidns (1958) che il «ricordo» dell’origine tragica del linguaggio poetico rivela alla «piccola argentina» (così Alejandra definisce se stessa) la strada da percorrere e i luoghi deputati alla sosta.
I suoi temi preferiti sono: la notte, l’innocenza perduta, la solitudine, la gioia preclusa esplorati con un linguaggio intriso di morte. «Signore/La gabbia si è fatta uccello/e ha divorato le mie speranze». Dal 1960 al 1964 Alejandra vive a Parigi, ove stringe amicizia con Julio Cortàzar, che le dedicherà alcune tra le sue poesie più belle; ed è tra Los trabajos y las noches (1965; titolo sintomatico delle predilezioni dell’autrice) ed El infierno musical (1971; ultima opera pubblicata in vita) che la ricerca si consolida e la riflessione sulla morte si fa più spietata e dura. Ma è in “Extracción de la piedra de lo cura” (1968), nonché nei numerosi testi postumi coevi, che l’abbandono alejandrino alla tragedia del linguaggio riscuote il premio più alto, battendo e ribattendo, instancabile, limiti saputi, e imbattendosi in potenzialità inaspettate.

Poesie Scelte:

    Da questa sponda
    Desde esta orilla
    Poesia
    Poema
    Chi Illumina
    Quien Alumbra
    Comunicazioni
    Comunicaciones
    Occhi Primitivi
    Ojos Primitivos
    L’Inferno Musicale
    El Infierno Musical
    La Parola del desiderio
    La Palabra del deseo
    In un Esemplare de “Le Chants de Maldoror”
    En un Ejemplar de “Le chants de Maldoror”
    Scritto nel crepuscolo
    Escrito en el crepùscolo
    Senza Titolo
    Sin Titulo




Disponibile gratuitamente in formato PDF ed EPUB.

venerdì 14 marzo 2014

Prosopon: Racconti - Ebook Gratuito

MenteSuggeSostanza ci tiene a ringraziare tutti i partecipanti al concorso Prosopon, e a complimentarsi con i poeti che sono stati selezionati.

"Oh il teatro drammatico! Io lo conquisterò. Io non posso penetrarvi senza provare una viva emozione, senza provare una sensazione strana, un eccitamento del sangue per tutte le vene. Quell’aria pesante che vi si respira, gravemente odorata di gas e di vernice, m’ubriaca, e mi sento preso dalla febbre, e brucio. E’ la mia vecchia passione che mi trascina, e non vi entro mai solo, ma sempre accompagnato dai fantasmi della mia mente, viventi nel mio cervello... "

L. Pirandello

La maschera non è un mero orpello apposto sul volto, è una cicatrice profonda della pelle che penetra nel midollo dell’essere. L’individuo è frazionato, non è un Tutto intero, omogeneo nelle sue parti, ma una continua frattura di se stesso, il nostro Io inteso come principio d’individuazione è un’illusione, la maschera risponde alla più antica e folle delle domande: chi siamo in realtà? La forma più pura di maschera è sicuramente quella della Tragedia, la quale non può non contenere in sé anche il riso, il riso supremo di colui che distaccatosi dalle forme cangianti del suo Io, arriva a percepire la non esistenza di esso. Nietzsche diceva nella Nascita della Tragedia: Essere e pensiero sono distanti anni luce. L’essere è azione, movimento, pathos, e il traslamento per antonomasia è quello che passa per il disfacimento della sintassi dell’Ego: Prosopon che significa persona, o anche ipostasi, maschera.

Indice Racconti:

  • Essentia di Marco Bertoli
  • Sole Accecante di Emilia Cinzia Perri
  • L'Anonimo Passante di Alessandro Bolzani
  • La Beffa di Daniele Moresco
  • Le Valide Alternative di Bernardo M. Graneris
  • Mezzanotte Scoccata di Francesca Crisafulli
  • Nessun Dolore di Mario Pacchiarotti


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