mercoledì 10 luglio 2013

Il Lupo della Steppa di H.Hesse - Recensione

Harry Haller, il lupo della steppa, un uomo solo, vecchio e stanco della vita, quelle che leggeremo sono le sue memorie, trovate da un bambino, nipote della proprietaria della casa presa in affitto da Haller. Un viaggio tra le infinite magiche sfumature dell'Io, risultato dell'influenza su Hesse delle sue letture orientali, in particolare il Vedanta e le Upanisad, il libro è uno specchio deformante che ci guida in questo simbolico percorso, in particolare attraverso il rapporto tra il protagonista ed Erminia, una giovane donna misteriosa, i due svilupperanno una simbiosi del tutto unica, una dipendenza, entrambi hanno bisogno dell'altro, il perché verrà svelato solo alla fine. Realtà e fantasia si confondono, in un cangiante balienio di illusioni e riflessi: "la vita è uno stato mentale", le parole più appropriate per questo libro, è un invito a non chiuderci nella nostra individualità, a non credere di essere ciò che siamo e basta, definiti dai nostri pensieri e limitati dalle nostre esperienze passate, il lupo impara pian piano a vivere nel mondo che lo circonda, ad uscire dal suo dolore personale, ricevendo in sé tutto il resto che si trovava al di là del muro precedentemente costruito, un muro di pensieri. 


a cura di I.R.

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