giovedì 14 marzo 2013

50 Sfumature di Grigio di E. L. James - Recensione


…ovvero quando il cervello va in vacanza. E si, cari lettori vicini e lontani, sono caduta in trappola anch’io. Ad un certo punto di quest’estate, direi verso metà luglio ho cominciato a prestare attenzione al canto delle sirene di certo bieco marketing editoriale e con la scusa di testare il mio nuovo kindle (e-reader per i non avvezzi) ho comprato la versione telematica di “50 sfumature di grigio”, l’ormai famosa opera prima di una signora inglese molto furba e poco intelligente che si chiama E L James che viene descritta tra le altre poche cose come una che “ha sempre sognato di scrivere storie di cui i lettori si sarebbero innamorati”.

Wow, se non è una dichiarazione di colpevolezza questa…

Almeno lo ammette candidamente di aver scritto qualcosa di assolutamente premeditato, mettendoci dentro tutti gli ingredienti più sicuri e triti per agganciare la parte più bambina delle donne, quella che ancora gode nel vedere un cartone animato (basta che si parli di storie d’amore contrastate) e che ancora riesce a mettere da parte il proprio senso critico nel guardare “Elisa di Rivombrosa” quasi (e sottolineo quasi) senza vergognarsene.

Ebbene è ciò che succede nel leggere “50 sfumature di grigio”, succede che lo leggi e pensi che è scritto malissimo, che avresti potuto scriverlo meglio tu o tuo figlio di 5 anni, che è una storia ridicola, che la trama è inverosimile, che i personaggi sono antipatici, che è una storia tutto sommato molto maschilista, che a tratti è di una noia mortale perchè lo stile e il lessico usati sono oltre modo ripetitivi…eppure…eppure compri “50 sfumature di nero” e poi “50 sfumature di rosso” e ti senti una specie di schifezzaletterariadipendente e non capisci perchè in fondo in fondo non ti senti manco in colpa davvero.

Per chi non sapesse di cosa sto parlando la trama è molto semplice: una ragazza di vent’anni impacciata ma bellissima che non crede di esserlo entra fortunosamente in contatto con il 28 enne più bello e più sfacciatamente ricco esistente sulla faccia della terra. Lui si innamora perdutamente di lei e lei naturalmente di lui, quindi lei finalmente riesce a credere in sè stessa grazie al fatto che l’uomo più desiderabile della terra abbia messo gli occhi proprio addosso a lei e tutto non potrebbe andare meglio ma… c’è un piccolo neo: lui a causa di traumi infantili e adolescenziali è diventato un dipendente dal sesso estremo, bsdm, per gli appassionati. Lei è vergine, quindi la sua iniziazione sessuale è a dir poco fuorviante. Vabbè alla fine l’amore redime “Mr 50 sfumature” più o meno e resta qualche giochetto innocente che fanno addirittura mentre lei è incinta. Ecco, questa mi è sembrata davvero la cosa più trasgressiva di tutte! Le scene di sesso descritto non sono poi così oscene e sono descritte in maniera alquanto pornografica, poco artistica, ma alle donne arrivano dritte dove devono arrivare e quindi hanno una loro funzione e la svolgono bene, niente da ridire.

Questo libro trasuda progettualità studiata a tavolino da tutti i pori, una macchina per fare soldi sparata a tutta velocità e intanto riesce far sospendere il giudizio mentre lo leggi avidamente. Cosa che non è riuscito a fare con me “Conoscere una donna” di Amos Oz romanzo che non sono riuscita a terminare!!! Io leggo di tutto, non sono molto snob con la letteratura,ma so riconoscere quando un libro è scritto bene o male, quando un autore è di tutto rispetto o meno, ma resta il fatto che la storia raccontata da Amos Oz in quel romanzo non riusciva ad agganciare una singola parte del mio essere…mentre questa trilogia degna solo di essere messa sotto un tavolo traballante…

Mea culpa, mea culpa, mea profundissima culpa
si scrive così?

Ma ritorniamo ad analizzare i possibili motivi del successo della trilogia della signora E L James. In questa si parla di sesso, di vestiti, di soldi, di viaggi in jet e in elicotteri privati, di appartamenti lussuosi, di case da sogno e di sogni proibiti, ma cosa più importante si parla d’amore e di passione e della capacità di una donna che con il proprio amore riesce a guarire un uomo che soffre che fa soffrire. Cioè parla del vero problema che hanno le donne che si mettono nei guai con gli uomini. Questo libro racconta una cosa impossibile. E’ un sogno che ci perseguita da quando nasciamo a quando moriamo e che vederlo realizzato almeno sulle pagine di un libro ci fa dimenticare per un attimo che nella realtà è irrealizzabile.

L’amore aiuta, (a volte manco quello, a volte fa solo danni) ma non basta.

L’amore può aiutare ad accettare l’altro per quello che è e a volte sarebbe meglio non farlo, a volte sarebbe meglio andare ad amare qualcun altro di più amabile punto e basta, ma non può assolutamente cambiare un uomo.

Questa favola che abbiamo introiettato ci ha ucciso e continuerà ad ucciderci finché non smetteremo di tramandarcela subliminalmente o conscientemente come abbiamo sempre fatto e continuiamo a fare. Da dove viene questa convinzione? Chi ci ha fatto credere che “è la donna che fa l’uomo” , perché? A chi è convenuto? A noi donne no di certo.

a cura di nickinack

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