Questo trattato è
stato scritto tra il quattrocento e il cinquecento da Ismael Mérindol, colui
che ispirò Leonardo, Rabelais ma anche Paracelso.
Un vero e proprio
“changelin” figlio di una fata, che vi condurrà nei lontani luoghi incantati
popolati dalle fate, creature affascinanti e ammaliatrici mettendovi a
conoscenza della loro vera natura, dei loro riti e stile di vita.
Inoltre, questo
libro racconta anche le abitudini del piccolo popolo dove gnomi, elfi e
folletti ne fanno parte.
Una vera e propria
“enciclopedia fantastica” dove scoprire la realtà sulle creature che da anni
popolano i nostri sogni e le favole che ne narrano le gesta.
È proprio per
questo motivo che consiglio di leggere questo trattato a tutti coloro che come
me adorano questo piccolo mondo fatto di creature simpatiche che con i loro poteri
e le loro avventure ci fanno sorridere e ci tengono compagnia. Adatto quindi
sia per un pubblico di minori ma soprattutto per i più grandi, che possono
rispecchiarsi in queste creature e scoprirne la loro provenienza nonché la loro
classificazione in base al proprio potere di appartenenza acqua, fuoco, terra
ed aria popolati da Ondine, Salamandre, Ninfe, Silfidi e tante altre.
Ritroverete così
l'amore per le fate, i loro delicati
rapporti con gli umani, le leggende e i miti sui tesori degli Gnomi, l'arcano
della lunga vita, e altre creature che si aggirano tra i boschi riscoprendo il sottile confine che vi è tra
il sogno e il reale.
Recensione realizzata da Lizzy
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