…ovvero quando il cervello va in vacanza. E si, cari lettori
vicini e lontani, sono caduta in trappola anch’io. Ad un certo punto di
quest’estate, direi verso metà luglio ho cominciato a prestare
attenzione al canto delle sirene di certo bieco marketing editoriale e
con la scusa di testare il mio nuovo kindle (e-reader per i non avvezzi)
ho comprato la versione telematica di “50 sfumature di grigio”, l’ormai
famosa opera prima di una signora inglese molto furba e poco
intelligente che si chiama E L James che viene descritta tra le altre
poche cose come una che “ha sempre sognato di scrivere storie di cui i
lettori si sarebbero innamorati”.
Wow, se non è una dichiarazione di colpevolezza questa…
Almeno lo ammette candidamente di aver scritto qualcosa di
assolutamente premeditato, mettendoci dentro tutti gli ingredienti più
sicuri e triti per agganciare la parte più bambina delle donne, quella
che ancora gode nel vedere un cartone animato (basta che si parli di
storie d’amore contrastate) e che ancora riesce a mettere da parte il
proprio senso critico nel guardare “Elisa di Rivombrosa” quasi (e
sottolineo quasi) senza vergognarsene.
Ebbene è ciò che succede nel leggere “50 sfumature di grigio”,
succede che lo leggi e pensi che è scritto malissimo, che avresti potuto
scriverlo meglio tu o tuo figlio di 5 anni, che è una storia ridicola,
che la trama è inverosimile, che i personaggi sono antipatici, che è una
storia tutto sommato molto maschilista, che a tratti è di una noia
mortale perchè lo stile e il lessico usati sono oltre modo
ripetitivi…eppure…eppure compri “50 sfumature di nero” e poi “50
sfumature di rosso” e ti senti una specie di
schifezzaletterariadipendente e non capisci perchè in fondo in fondo non
ti senti manco in colpa davvero.
Per chi non sapesse di cosa sto parlando la trama è molto semplice:
una ragazza di vent’anni impacciata ma bellissima che non crede di
esserlo entra fortunosamente in contatto con il 28 enne più bello e più
sfacciatamente ricco esistente sulla faccia della terra. Lui si innamora
perdutamente di lei e lei naturalmente di lui, quindi lei finalmente
riesce a credere in sè stessa grazie al fatto che l’uomo più
desiderabile della terra abbia messo gli occhi proprio addosso a lei e
tutto non potrebbe andare meglio ma… c’è un piccolo neo: lui a causa di
traumi infantili e adolescenziali è diventato un dipendente dal sesso
estremo, bsdm, per gli appassionati. Lei è vergine, quindi la sua
iniziazione sessuale è a dir poco fuorviante. Vabbè alla fine l’amore
redime “Mr 50 sfumature” più o meno e resta qualche giochetto innocente
che fanno addirittura mentre lei è incinta. Ecco, questa mi è sembrata
davvero la cosa più trasgressiva di tutte! Le scene di sesso descritto
non sono poi così oscene e sono descritte in maniera alquanto
pornografica, poco artistica, ma alle donne arrivano dritte dove devono
arrivare e quindi hanno una loro funzione e la svolgono bene, niente da
ridire.
Questo libro trasuda progettualità studiata a tavolino da tutti i
pori, una macchina per fare soldi sparata a tutta velocità e intanto
riesce far sospendere il giudizio mentre lo leggi avidamente. Cosa che
non è riuscito a fare con me “Conoscere una donna” di Amos Oz romanzo
che non sono riuscita a terminare!!! Io leggo di tutto, non sono molto
snob con la letteratura,ma so riconoscere quando un libro è scritto bene
o male, quando un autore è di tutto rispetto o meno, ma resta il fatto
che la storia raccontata da Amos Oz in quel romanzo non riusciva ad
agganciare una singola parte del mio essere…mentre questa trilogia degna
solo di essere messa sotto un tavolo traballante…
Mea culpa, mea culpa, mea profundissima culpa
si scrive così?
Ma ritorniamo ad analizzare i possibili motivi del successo della
trilogia della signora E L James. In questa si parla di sesso, di
vestiti, di soldi, di viaggi in jet e in elicotteri privati, di
appartamenti lussuosi, di case da sogno e di sogni proibiti, ma cosa più
importante si parla d’amore e di passione e della capacità di una donna
che con il proprio amore riesce a guarire un uomo che soffre che fa
soffrire. Cioè parla del vero problema che hanno le donne che si mettono
nei guai con gli uomini. Questo libro racconta una cosa impossibile. E’
un sogno che ci perseguita da quando nasciamo a quando moriamo e che
vederlo realizzato almeno sulle pagine di un libro ci fa dimenticare per
un attimo che nella realtà è irrealizzabile.
L’amore aiuta, (a volte manco quello, a volte fa solo danni) ma non basta.
L’amore può aiutare ad accettare l’altro per quello che è e a volte
sarebbe meglio non farlo, a volte sarebbe meglio andare ad amare qualcun
altro di più amabile punto e basta, ma non può assolutamente cambiare
un uomo.
Questa favola che abbiamo introiettato ci ha ucciso e continuerà ad
ucciderci finché non smetteremo di tramandarcela subliminalmente o
conscientemente come abbiamo sempre fatto e continuiamo a fare. Da dove
viene questa convinzione? Chi ci ha fatto credere che “è la donna che fa
l’uomo” , perché? A chi è convenuto? A noi donne no di certo.
a cura di nickinack
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