Un medico pluri-omicida
strangolatore di vecchiette colpevoli di gravare sul sistema sanitario
americano, un’apparentemente dolce e innocua casalinga con la passione per i
Martini on the rocks preparati dal marito neo pensionato, lo scatenarsi
dell’attenzione dei media alla notizia del rapimento della coppia, i tentativi
dell’Fbi di risolvere una situazione che si rivela essere più intricata del
previsto.
Questi gli elementi
principali che costituiscono un thriller che mette a nudo il lato più folle e
malato della società borghese americana, che dietro un’apparente tranquillità
cela problemi irrisolti e violenza repressa. Una lunga serie di eventi
scatenati da un gesto tanto semplice quanto gravido di conseguenze: spegnere la
televisione. In una serata che sembrava profilarsi tranquilla come le altre il
premere un pulsante assume il valore di una detonazione, facendo saltare gli
equilibri, dando spazio alla follia e innestando reazioni a catena .
La vicenda si dipana
così fra dibattiti televisivi, dove ciò che conta non è la verità, ma tenere il
telespettatore incollato allo schermo in modo da mantenere alti i dati
dell’audience, trasmissioni dove la tecnologia si presta a favore della morbosa
curiosità e si pone a servizio dello scandalo, con esperti e opinionisti a cui non
risulta difficile dare un volto, più interessati ai propri dieci minuti di fama
che alla tragedia vissuta dalle persone coinvolte.
Un libro appassionante,
ricco di colpi di scena, che ha il pregio di far riflettere sul modo in cui
siamo costantemente bombardati dalle informazioni e su come i mezzi di
comunicazione degradano queste dallo status di notizie a puro spettacolo e atto
manipolativo delle coscienze.
Recensione a cura di Anna Iodice
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